Lanzo Intelvi è il paese più grande della Valle Intelvi, si trova in cima alla valle e domina il lago di Lugano con il Belvedere ed il Balcone d’Italia. Lanzo Intelvi ha una altitudine media di 950 metri s.l.m. ed è costituito da due centri abitati: il capoluogo Lanzo e la frazione Scaria; dista 36 Km da Como, 78 km da Milano, 24 Km da Lugano e 10 Km da Campione d’Italia.
Lanzo Intelvi è un comune di 1447 abitanti e si estende su una superficie di 1004 ettari ad un’altitudine di 950 metri sul livello del mare. Le prime tracce della presenza umana risalgono alla preistoria, mentre i due massi avelli che sono stati ritrovati nella zona di Scaria sono databili al II-III secolo a.C. Il comune partecipò alla guerra decennale tra Como e Milano parteggiando per la prima, ed in seguito passò nelle mani di diverse famiglie feudatarie, tra le quali i Rusca, i Marliani ed i Riva Andreotti. Giuseppe Mazzini vi si recò più volte per organizzare la spedizione contro gli Austriaci insieme ad Andrea Brenta, la quale terminò poi con la fucilazione di quest’ultimo.
La parrocchiale di S. Maria nel centro dell’abitato di Scaria introduce in una delle chiese più belle della Val d’Intelvi, un ambiente in cui architettura, scultura e pittura si fondono in una perfetta armonia. La chiesa di origine rinascimentale, come ci ricorda il campanile, è opera di un totale rinnovamento voluto dai fratelli Diego Francesco e Carlo Innocenzo Carloni. Discendenti da una famiglia di artisti essi eseguirono i lavori di ristrutturazione e restauro per circa 50 anni. La chiesa di S. Maria ha un’unica navata fiancheggiata da quattro cappelle che termina con un presbiterio ricco di affreschi dedicato alla Vergine. Una fastosa e scenografica macchina decorativa tardobarocca.
- Fuori paese la chiesa dei Santi Nazaro e Celso d’antichissima origine nella frazione di Scaria conserva una decorazione pittorica cinquecentesca. L’abside è abbellita da una “Madonna in trono” verso la quale confluisce una schiera di santi e d’apostoli, affreschi di Giovanni Andrea De Magistris e di Giovanni Battista Tarilli[4] di Cureglia Sul lato meridionale all’esterno affreschi seicenteschi ornano la parete verso il cimitero dove erano sepolti i fratelli Carloni, illustri figli di Scaria.
- Lanzo Intelvi, la vista su Lugano e la Valsolda, la chiesa dei Santi Nazaro e Celso, sono mirabilmente descritti nella prima parte del romanzo “Il Mistero del Poeta” (1888) di Antonio Fogazzaro.
- Fino agli anni settanta era in funzione la Funicolare di Lanzo Intelvi che la univa alla frazione Santa Margherita di Valsolda.
- Il territorio di Lanzo Intelvi conserva anche antiche tradizioni, le tradizioni è quanto di meglio si possa tramandare. Fra queste la Festa della Madonna Nera. Dopo le pestilenze preservate dalla Madonna Nera (1469) il Papa Paolo II fece erigere santuari lauretani ovunque. Dopo la metà del Cinquecento a Lanzo d’Intelvi si costruì una cappella lauretana, ampliata nel 1673 ad opera dell’architetto lanzese Pietro Spazzi ed elevata a Santuario con decreto del vescovo di Como Monsignor Alessandro Macchi il 23 agosto del 1942, l’edificio ripropone la santa casa della Madonna e fu eletto luogo di ritrovo per i lanzesi emigrati. La statua viene esposta l’ultimo sabato di gennaio e la domenica viene portata in processione a spalla dagli alpini del gruppo di Lanzo Intelvi . La festa con addobbi, ceri accesi, falò, l’incanto dei canestri regala lo spettacolo finale di giorni dedicati alla fede, alle tradizioni e ai ricordi.